Uno, un 26enne comasco, procedeva a zig zag sulla Napoleona dopo essere passato con il semaforo rosso, aveva un tasso alcolico quasi cinque volte superiore al limite e si è rifiutato di sottoporsi al test per verificare l’assunzione di droghe. Un altro, un 21enne nigeriano regolarmente residente nel Comasco, pedalava contromano a velocità sostenuta su una bici probabilmente rubata.
Entrambi, una volta fermati dagli agenti della polizia locale e della polizia di Stato, hanno inveito contro i poliziotti, li hanno minacciati e aggrediti. Uno è stato arrestato e l’altro denunciato. “Entrambi gli episodi, avvenuti a distanza di poche ore l’uno dall’altro, confermano che nella città di Como è sempre crescente l’intolleranza verso gli operatori delle forze di polizia che sono chiamati ad intervenire per vigilare sul rispetto delle regole del vivere civile a tutela della cittadinanza tutta”, rimarca il questore di Como Giuseppe De Angelis. Solo pochi giorni fa una situazione analoga si era verificata mentre gli agenti fermavano un giovane un viale Geno.
L’arresto
Il 26enne comasco è stato fermato nella notte tra martedì e mercoledì dalla polizia locale di Como. Sbandava e zigzagava e gli agenti lo hanno seguito da piazza Camerlata a via Milano, dove sono riusciti a bloccarlo. Durante i controlli ha iniziato a insultare i vigili e i poliziotti delle volanti della questura intervenuti in supporto. Minacce e spintoni che hanno causato lesioni guaribili in sei giorni a un poliziotto e hanno costretto gli agenti a procedere con l’arresto con l’accusa di resistenza, lesioni aggravate a pubblico ufficiale, oltraggio, guida in stato d’ebbrezza e rifiuto di sottoporsi al test antidroga. Processato con rito direttissimo è stato sottoposto all’obbligo di firma tre volte a settimana in questura e verrà poi affidato ai servizi sociali.
La denuncia
Denuncia a piede libero invece per il nigeriano fermato in via Cigalini dai poliziotti, che lo hanno invitato a non pedalare contromano. La risposta sono state bestemmie, insulti e minacce, proseguite anche in questura. Alle accuse di violenza, resistenza, oltraggio e rifiuto a fornire le proprie generalità si è aggiunta quella per ricettazione della bici, della quale non ha saputo giustificare la provenienza.