Definito prioritario dal territorio eppure recentemente archiviato: il secondo lotto della tangenziale di Como – atteso da anni e indicato come opera fondamentale per i collegamenti – torna ora nell’elenco delle infrastrutture da potenziare grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (il Pnrr). Si riapre, dunque, uno spiraglio. L’ennesima promessa di veder realizzato il completamento della tangenziale, attualmente monca.
La nuova svolta segue l’incontro di oggi in videoconferenza tra il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e il presidente della Regione, Attilio Fontana, per fare il punto sui nuovi interventi nel campo delle infrastrutture e della mobilità da realizzare in Lombardia.
«Si avvia così il primo dei tavoli di confronto che ho chiesto di attivare con le singole regioni per un coordinamento strategico delle iniziative di competenza statale e territoriale», ha detto il ministro Giovannini.
Il governatore ha, quindi, posto l’attenzione sulla necessità di alcuni potenziamenti sulla rete viabilistica: tra queste spicca, appunto, la tangenziale di Como.
“Con il Ministro Giovannini condividiamo il metodo di lavoro che punta a una concreta collaborazione che ha come unico obiettivo – ha aggiunto Fontana- quello di dare risposte rapide e puntuali alle richieste che giungono dai territori, dai cittadini e da chi fa impresa”.
Il ministro e il presidente hanno quindi condiviso di avviare un percorso comune, anche a livello tecnico, per individuare gli strumenti di cooperazione più efficaci.
Va ricordato come soltanto lo scorso 3 settembre da Pedemontana avevano fatto sapere che il secondo lotto della Tangenziale di Como non era all’ordine del giorno, precisando: “Non è una decisione della nostra società, che si occupa di realizzare l’opera. E’ una scelta politica, al momento la decisione di completare quella tratta – avevano chiarito – non c’è e non è dunque nel piano delle opere”. Ora si riaccendono le speranze.