“Le scuole non sono sicure, poco è stato fatto per metterle in sicurezza”. Non usa giri di parole Davide Tosi, ricercatore dell’Università dell’Insubria che a poco più di una settimana dalla ripresa delle lezioni torna a parlare del ritorno in aula spiegando che si poteva fare di più. Gli ingressi scaglionati aiutano a evitare gli assembramenti sui mezzi pubblici e fuori dagli istituti ma non basta. “Si doveva fare uno screening al rientro dalle vacanze proprio per isolare eventuali focolai – ha spiegato oggi in diretta a Etg+Today – e poi bisognava puntare sulla riorganizzazione degli spazi, ci sono ancora classi piccole e poi bisognava intervenire sugli impianti di areazione”
In provincia di Como, come nel resto d’Italia, si contano già le prime classi in quarantena ma a breve, con la fine di questa settimana molto probabilmente, si potrà calcolare l’impatto delle scuole sulla diffusione del virus e – a differenza dello scorso anno – quanto la vaccinazione di insegnanti e studenti più grandi sia in grado di rallentare i contagi.