“Il consiglio comunale di Como deve tornare ad essere in presenza totale o mista per riprendere il normale corso democratico del confronto politico. Lo strumento per farlo c’è: si chiama green pass, obbligatorio dal 15 di ottobre come deciso dal governo, anche per i consigli comunali”, è la richiesta avanzata a Palazzo Cernezzi dalle opposizioni con firmatari: Fabio Aleotti del Movimento 5 Stelle, Stefano Fanetti del Partito Democratico, Ada Mantovani –gruppo misto-, Vittorio Nessi –Svolta Civica- e Guido Rovi di Civitas.
“Pronti a presentare una mozione”
“Visto che il green pass sarà presto obbligatorio, -sottolineano in una nota diffusa alla stampa- possiamo tornare in aula in sicurezza. Possiamo rimetterci al lavoro dal vivo, perché il Comune dovrebbe fare altrimenti ora che si va verso l’obbligo di green pass anche per la presenza in Parlamento? C’è forse qualcosa che impedisce il ritorno al normale lavoro in aula?” si domandano le forze di minoranza che annunciano: “Nel caso in cui il consiglio comunale non dovesse riprendere in presenza -scrivono- siamo determinati a presentare una mozione per richiedere il ritorno delle attività consiliari in aula con tutte le dovute precauzioni e la certificazione verde per tutti i consiglieri e assessori”.
“Non è possibile essere ambigui”
“Reputiamo urgente –concludono i firmatari- che la politica cittadina dia un messaggio di responsabilità civile, e soprattutto di chiarezza e trasparenza. Non è possibile essere ambigui su temi come l’esercizio della democrazia e la salute pubblica”.