“Siamo già noti in tutto il mondo ma non ci basta”. È così che il sindaco Mario Landriscina ha salutato gli ospiti presenti all’incontro organizzato per fare il punto sulla candidatura di Como città creativa dell’Unesco. Una nomina che mira a far agganciare al tradizionale settore tessile il treno del progresso e del futuro. Ma soprattutto una candidatura che vuole mettere l’esperienza comasca al servizio del comparto moda italiano. E non solo
“Le cose che facciamo in Italia, la seta che si fa a Como è un modello per tutto il mondo – ha detto il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – quindi noi italiani dobbiamo cominciare a pensare che siamo i più bravi del mondo a fare tante cose ma molto spesso ci sottovalutiamo e non dobbiamo avere paura di affrontare le sfide perché le possiamo vincere” La proposta di Como fa leva sull’intento di convertire in chiave sostenibile la filiera del tessile. E come ha ribadito il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: “Creatività, saper fare e rispetto dell’ambiente sono anche i motivi per cui da Palazzo Pirelli è arrivato, fin da subito, pieno appoggio alla candidatura comasca.
“Ottobre sarà il mese della verità, voglio essere ottimista perché abbiamo le capacità e i requisiti e ce lo riconoscono anche dall’esterno” ha precisato il sindaco di Como Mario Landriscina ,“dopodiché se sarà che ci verrà riconosciuto tutto questo comincerà il vero lavoro- ha continuato- perché adesso è un progetto il vero lavoro sarà mantenere determinati profili di relazioni e di investimento innovativo anche in termini di sostenibilità e innovazione tecnologica anche nel tempo. Questa è la vera sfida”