Como ha bisogno di parcheggi. La richiesta, sempre la stessa da anni, rappresenta una priorità mai risolta. “Per raggiungere una situazione sostenibile e non certo per rispondere alla richiesta, servirebbero oltre mille posti auto”, dice l’avvocato Mario Lavatelli, presidente di Acus (associazione civica utenti della strada) che da anni monitora la situazione viabilistica della città, riferendosi ai soli parcheggi a raso, le strisce blu.
Intanto del futuro della Ticosa e del parcheggio che in quell’area dovrebbe sorgere tutto sembra essere fermo, mentre cresce la necessità di interventi. “Purtroppo per poter avere un quadro complessivo della situazione sarebbe necessario eseguire dei rilievi precisi – prosegue il presidente Lavatelli – Conoscendo il territorio inoltre sarebbero utili dei posti sia in centro ma anche e forse soprattutto a ridosso delle zone più congestionate, dove poter lasciare l’auto”.
Como servizi urbani, la società partecipata del Comune di Como che si occupa della gestione dei parcheggi, ad oggi gestisce due autosili per complessivi 1800 posti auto e oltre 3000 stalli su strada. Tutti gestiti con parcometro con oltre 160 macchine installate. In aggiunta ci sono poi le strutture private. Numeri che dunque potrebbero sembrare sufficienti ma così non è. “Sul numero dei parcheggi disponibili dipende molto dal periodo, nell’arco di tutto l’anno non vengono segnalate particolari criticità, nelle settimane di maggior afflusso, come può essere il periodo natalizio, la situazione può risultare più congestionata”, dice il presidente di Csu Renato Acquistapace.
“Invece dei grandi progetti, vedi la storia infinita della Ticosa, bisognerebbe partire dai piccoli interventi. E noi, qui in via Milano Alta, lo sappiamo bene”, dice Stefano Vicari, rappresentante dei commercianti di Via Milano Alta. “Si continua a ragionare su idee futuribili ma intano qui si chiude. Un tempo il parcheggio della Ticosa era vitale per noi. Adesso visto che non si sa cosa accadrà, se si vi vuole andare incontro alle esigenze dei cittadini, occorre concentrarsi su piccoli interventi”, spiega Vicari che conclude: “Basta uscire dalle mura e guardarsi intorno per vedere come siano sempre di più le attività che stanno scomparendo. Bisogna intervenire”.