Zona a traffico limitato nell’area razionalista di Como: la politica reagisce con un atteggiamento che passa dal dubbioso al critico.
“Si tratta di una trovata elettorale considerato che l’idea non è inserita in un piano organico di riqualificazione dell’intera area da valutare nel più ampio abito del piano del traffico e dei trasporti”, esordisce Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica. Si concentra sul tema dei parcheggi, Alessandro Rapinese. “Ma come, si chiude la zona alle auto solo quando saranno disponibili, nei dintorni, aree di sosta gestite da privati come quella del Gallio? Mi sembra una mossa folle”. E affonda il colpo: “I parcheggi sono un servizio preziosissimo per i fruitori della città e una fonte di denaro importantissima per l’amministrazione”.
Le minoranze di Palazzo Cernezzi dunque sembrano compatte nel valutare con estrema circospezione l’ipotesi del Comune. “Una proposta complessiva di rivisitazione di tutta quella zona è precisamente uno degli obiettivi di Civitas – spiega l’ex assessore Bruno Magatti di Civitas – Ma non è questo ancora il momento di illustrare il nostro progetto e ciò che a noi interessa. Solo vogliamo sottolineare che quanto proporremo non si limita alla necessaria restituzione di quell’area ai pedoni, che sarebbe un provvedimento generico se non accompagnato da una revisione e da un piano capaci di riqualificare la zona”.
L’ultima voce è infine quella di Fabio Aleotti, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Como. “Già il presupposto che sta alla base di questa proposta mi sembra francamente molto discutibile. Si tratterebbe di far convergere le auto in parcheggi privati, eliminando di fatto per Csu, società partecipata del Comune, gli introiti derivanti proprio dai parchimetri presenti nell’area stadio, sempre molto usata, specie dai turisti. Francamente non mi sembra sia un’operazione sensata”, conclude Aleotti.