Nel 2020 l’83,5% degli alpeggi lombardi ha ospitato turisti e il 24,3% ha fatto registrare più di 2.000 passaggi a stagione. Nel 2019 il dato si fermava al 22%. Questo uno dei principali argomenti emersi durante la presentazione del rapporto sugli alpeggi della regione, avvenuta questa mattina nella malga Mortirolo, a Monno, in provincia di Brescia.
“Sempre più passaggi e più turisti nelle malghe e negli alpeggi della Lombardia. Un trend – ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – che continuerà a crescere anche in seguito alla pandemia. Le persone cercheranno sempre più luoghi a contatto con la natura e che sappiano offrire esperienze sensoriali. Negli alpeggi lombardi si producono formaggi DOP come il Bitto, il Formai de Mut, il Silter, lo Strachitunt. Prodotti in grado di attrarre i flussi turistici e sui quali dobbiamo puntare a livello promozionale“.
Gli alpeggi lombardi sono 669: 125 a Bergamo, 176 a Brescia, 51 a Como, 46 a Lecco, 4 a Pavia, 264 a Sondrio e 3 a Varese. Coprono il 5,7% del territorio montano della regione e il 2,5% del territorio totale lombardo. “Nel 49,6% degli alpeggi – ha aggiunto l’assessore – si vende direttamente in malga. Questo significa che la sfida per il futuro è potenziare i servizi di carattere logistico e infrastrutturale. La rete telefonica mobile è presente nel 68,4% degli alpeggi e solo nel nel 13,5% dei casi è disponibile la banda larga. Per richiamare turisti e consumatori bisogna necessariamente alzare questi numeri”.