“Dote scuola sezione materiali didattici”: 46mila domande in più in Lombardia, un incremento definito “senza precedenti” dall’assessore regionale all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione, Fabrizio Sala. “Stiamo valutando ogni ipotesi per dare ulteriori risorse a questa nostra storica misura” ha detto.
In totale le domande ammesse al contributo sono 124.821, di queste quelle finanziate coinvolgono 78.841 studenti. Un’ampia fetta – incluse numerose famiglie comasche, quasi 2mila – è rimasta esclusa.
La sezione ‘Materiali Didattici’ rappresenta una delle quattro componenti della “Dote Scuola” ed è finalizzata all’acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica.
“Alle 46.000 domande in più pervenute – ha sottolineato l’assessore regionale – è corrisposta però la contestuale riduzione delle risorse statali. Ribadirò al Governo, la necessità di una interlocuzione per reperire nuove indispensabili risorse”.
Le domande ammesse e non finanziate per l’anno 2021/2022 riguardano in totale 45.980 studenti.
I numeri e le reazioni nel Comasco
“Sono 1.841 le famiglie nella provincia di Como che non hanno ricevuto i finanziamenti del bando, nonostante siano state ammesse alla misura” il numero arriva dal consigliere regionale del Pd, il comasco Angelo Orsenigo che sulle parole di Sala a proposito di un insufficiente riparto statale, sottolinea “il Governo, oltre a stanziare risorse specifiche per questa misura, ha, nel corso dell’anno, messo a disposizione risorse aggiuntive per l’acquisto di strumentazioni digitali, quindi uno sforzo in più c’è stato. È necessario – ha concluso – aumentare la posta messa a bilancio dalla Regione ed è quello che noi chiederemo”.
“La platea degli esclusi si troverà senza il minimo supporto per acquistare i libri di testo pur avendo tutti i requisiti ISEE necessari per usufruire del sostegno” aggiunge il collega comasco del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba. “Altre Regioni – spiega – investono molto di più in istruzione e borse di studio, come ad esempio l’Emilia Romagna, la Lombardia non può rimanere indietro”.