Polpette avvelenate nei campi del golf club di Villa D’este, la struttura che sorge tra i territori di Capiago Intimiano e Montorfano. “Il cane di un mio amico ha ingerito tre polpette ed è finito dal veterinario. Fortunatamente non è accaduto nulla di grave. L’animale ora sta bene ma resta la preoccupazione”. Sono le parole del consigliere comunale di Capiago Intimiano Luca Bai Rossi che ieri sera ha effettuato un sopralluogo assieme al sindaco Emanuele Cappelletti per verificare l’accaduto. “Non è la prima volta che troviamo bocconi avvelenati nei boschi tra Capiago e Montorfano – sottolinea ancora il consigliere comunale – Ma si tratta della prima volta che sono state gettate all’interno dei campi da golf”. Già nel 2016 infatti un cane aveva ingerito un boccone avvelenato mentre si trovava nei boschi vicino al paese.
L’area del golf club – è noto – è molto estesa e in più parti confina con i boschi della zona. “Abbiamo trovato circa una ventina di polpette tutte raggruppate in un’unica zona, accanto ai bagni privati, proprio al confine con il bosco, vicino al Campaccio nel territorio di Capiago – spiega ancora Rossi – Nelle vicinanze si trova infatti un sentiero accessibile a tutti e probabilmente sono state introdotte da lì”. Poi conclude: “Le polpette avvelenate sono state rimosse ma dobbiamo tenere alta la guardia”.
“E’ la prima volta che accade un simile episodio – ha spiegato Andrea Contigiani, direttore del golf Villa d’Este – Il ritrovamento delle polpette è avvenuto nella zona più estrema del percorso e più lontana dalla club house. È un’area che ha molti accessi con sentieri e strade accessibili a tutti, sottoposta dunque ad un minor controllo. Siamo basiti e non riusciamo a capire il motivo di quest’atto”.
Secondo il consigliere comunale Rossi il bersaglio della trappola sarebbero stati i cinghiali. “Ultimamente sono stati segnalati diversi avvistamenti in questi territori – dice ancora Rossi che conclude – Ora saranno le autorità a far luce sull’accaduto. Il proprietario del cane ha sporto denuncia ai carabinieri, il sindaco ha avvisato la Procura e io ho allertato l’Ats per le analisi, la polizia locale di Cantù e la polizia provinciale”.