Non si placano le polemiche del mondo sportivo e politico dopo la notizia che il futuro del palazzetto di Muggiò dipenderà dalla vendita degli immobili comunali. Dei 14 milioni e mezzo totali per la realizzazione del nuovo palasport circa 11 milioni andrebbero infatti recuperati dal piano alienazioni 2021, nel quale figurano immobili invenduti da anni.
A intervenire sulla vicenda è Stefano Molinari, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia che sulla propria pagina Facebook ha spiegato in un post: “Solo qualche giorno fa avevo scritto con grande entusiasmo “Ottima notizia per lo Sport Comasco” ma avevo anche ricordato “Spiace solo che la nostra richiesta di accedere ai contributi statali (10 milioni) che avrebbero coperto gran parte dell’investimento necessario non sia stata accolta”. Poi aggiunge: “Oggi devo con mio grande rammarico sottolineare che senza quei 10milioni di euro il palazzetto non si farà in tempi brevi. Perché è chiaro che per aprire un cantiere ci vogliono soldi veri e non soldi che forse quando e se venderemo (alienazioni) avremo”.
“Il Palazzetto annunciato non è nemmeno più una promessa”, è il commento che arriva da Bruno Magatti di Civitas. “La sua realizzazione sarebbe subordinata alle risorse derivanti dalla vendita dell’immobile comunale di via T. Grossi (Ex-orfanotrofio), che tutti sappiamo essere stato, da qualche lustro, invano offerto al mercato – e aggiunge – Civitas considera questo immobile uno spazio pregiato e un errore insistere con un ennesimo tentativo di vendita, eventualmente al ribasso, senza aver nemmeno provato a immaginarne una riprogettazione. I cittadini comprendono che questo è l’esito dell’assenza di una politica “pensante” in grado di promuovere e sostenere progetti di qualità che non ha saputo dotarsi di una struttura capace di accedere a finanziamenti europei”.