Oggi è la Giornata mondiale del Cane, una data per celebrare gli amici a quattro zampe ma anche per ricordarsi di quelli che ogni anno vengono abbandonati e maltrattati. Un fenomeno, quello dell’abbandono degli animali che proprio durante la pandemia di Coronavirus, e soprattutto nei mesi più duri della prima ondata, sembrava aver subito una battuta d’arresto. Ma al Parco Canile di Valbasca, il responsabile Enpa della provincia di Como , Marco Marelli fredda ogni entusiasmo.
“I numeri sull’abbandono rispetto all’anno scorso sono saliti” spiega Marelli “perché, se fino a qualche mese fa il cane era anche uno strumento per uscire, per farsi una passeggiata durante i lunghi periodi di lockdown, adesso che le persone sono tornate libere hanno anche ripreso a lasciarli”.
Nel canile gestito dall’Ente Nazionale Protezione Animali e dai suoi volontari, i cani ospitati sono in tutto 50. 40, sono quelli arrivati da gennaio 2021. Ognuno di loro ha una storia. E un nome. C’è il cucciolo abbandonato in uno scatolone in una notte di pioggia ma che presto verrà adottato, e c’è il cane più anziano, Kit, che non avendo mai trovato qualcuno in grado di prendersi cura di lui, al canile è rimasto 7 anni.
“Diciamo che una casa ce l’hanno qua -rassicura Marelli- perché noi cerchiamo di fargli vivere questo luogo come fosse una casa, con tanti amici e tanti ospiti. I volontari li accudiscono con amore e attenzione. Cerchiamo di farli stare quanto meglio è possibile”. Camminando tra le grandi gabbie ventilate e costruite con criterio (hanno tetti anti-sole e cucce riparate) e soprattutto, vedendo le tante persone che portano i cani a passeggio e a giocare, si percepisce subito l’impegno di chi cura gli animali. “Noi non vogliamo che il canile sia una punizione ” aggiunge Marelli “perché i cani hanno già subito l’abbandono e quindi hanno sofferto abbastanza”.
L’adozione come spiega il responsabile provinciale è un processo complesso e delicato, sia per le famiglie che per gli animali. Richiede serietà, coscienza e senso di responsabilità. Se è vero quindi che “un cane è per sempre” Marelli oggi ricorda “che per sempre va rispettato”.