L’emergenza maltempo che ha investito il territorio lariano ha un inizio, il 25 luglio scorso, ma non ancora una fine. Geologi e ingegneri sono al lavoro per mappare i danni. Gli sfollati sono ancora molti. E i detriti trasportati al lago dalla forza delle piogge, sono tutt’ora lì.
A un mese dall’alluvione il sindaco di Cernobbio Matteo Monti ha stimato danni per 10milioni di euro ma il Comune ha potuto far fronte solo a 400mila euro di lavori. Restano i valletti da mettere in sicurezza, quattro strade da ripristinare, una scuola la cui accessibilità è ancora da definire e otto persone senza più una casa per le quali sono stati raccolti attraverso contributi pubblici e privati, 45.000 euro, una somma simbolica che comunque sarà disponibile già dalla prossima settimana.
Anche a Laglio dal 27 luglio scorso, le operazioni non si sono mai fermate sia per rendere di nuovo percorribile la statale Regina sia per ripulire la zona a monte. Come ha spiegato il sindaco Roberto Pozzi, Il Comune ha speso 320mila euro per ripristinare anche il tombotto e lo scarico a valle del valletto e sarebbe già pronta un’ordinanza per stanziare un ulteriore milione di euro. Ma con 30mila metri cubi di detriti e tre famiglie sfollate, Pozzi parla di interventi per almeno 7milioni di euro.
Soldi che i bilanci locali non hanno. Lo stato di calamità che doveva essere riconosciuto il 20 agosto, come aggiunge Pozzi, è stato posticipato e i comuni comaschi non hanno ricevuto ulteriori notizie sugli aiuti del Governo.
“Queste sono le nostre case, i nostri terreni e stiamo intervenendo con le nostre forze dal primo giorno”. Sono amare anche le considerazioni del sindaco di Brienno, Francesco Cavadini che come gli altri primi cittadini, è in attesa di risposte certe da Roma.
Anche chi è stato colpito meno duramente dal maltempo è preoccupato per il futuro del territorio. Il sindaco di Centro Valle Intelvi, Mario Pozzi chiede più cura soprattutto dei boschi e dei torrenti, “perché” come dice “se li abbandoniamo poi riassesteremo a simili disastri”