Varato nella notte e non ancora sottoscritto dall’Associazione dei presidi, il Protocollo sicurezza delle scuole in vista dell’avvio del nuovo anno fa molto discutere a poco meno di un mese dal ritorno sui banchi. Uno strappo clamoroso quello dei presidi, ma anche giustificato, come spiega Angelo Valtorta, dirigente del Liceo Volta di Como che si riferisce in particolare alle verifiche da effettuare sui green pass dei docenti e del personale scolastico. «Il protocollo dice che il personale senza green pass va sospeso, dopo 5 giorni, e messo senza retribuzione – dice Valtorta – ma i presidi non hanno questo potere. Soltanto l’Ufficio scolastico regionale ha facoltà di mettere il personale senza stipendio. Noi possiamo soltanto chiedere il green pass, come un qualsiasi ristoratore. Oppure mandare i nominativi all’Ats Insubria per i controlli. Tenendo conto che ci saranno anche i supplenti da censire. Nessun dirigente scolastico può firmare un decreto per fare stare a casa un dipendente. La massima sanzione prevista è la censura. Siamo favorevoli alla sicurezza sanitaria e ai controlli, ma – conclude – la norma va scritta bene».
Dalle superiori alle medie e alle elementari la musica cambia poco, come spiega Simona Convenga dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Prestino-Breccia. «Difficile commentare un accordo con carattere di urgenza – chiarisce -. Ritengo che sia prudente attendere disposizioni di dettaglio rispetto al sistema e alle misure organizzative che garantiscano il servizio e i diritti di tutta la comunità scolastica. Come sempre faremo quello che dobbiamo e quello che possiamo» conclude la preside.
Il rientro in classe investe anche la politica e le amministrazioni comunali
«Son sempre in contatto con i dirigenti scolastici – spiega l’assessore alle Politiche educative di Palazzo Cernezzi, Alessandra Bonduri – così anch’io sto studiando le nuove indicazioni. Come l’anno scorso la scuola a Como arriverà preparata. Sul green pass e tamponi cercherò di fare il punto con le dirigenti degli istituti comprensivi, per capire come si determineranno».
Elisabetta Patelli Alessandra Bonduri
L’ultima voce è quella di Elisabetta Patelli presidente onoraria dei Verdi della Lombardia, che nel mondo della scuola lavora.
«Ribadisco la nostra posizione che è quella di tutelare l’interesse collettivo – dice – Abbiamo già chiesto nelle scorse settimane allo Stato di deliberare il green pass almeno per tre settori pubblici: trasporti, sanità e scuola e di farsi promotore anche verso il comparto privato. Per la scuola in particolare la didattica in presenza deve essere l’obiettivo primario, possibile solo attraverso il certificato verde, oppure test molecolari settimanali obbligatori, per tutto il personale scolastico e per gli studenti».