Il vaccino anti Covid come tutela della salute, di tutti. E come strumento per tornare alla vita normale, il prima possibile. I medici che sono intervenuti nella discussione sull’immunizzazione della fascia di popolazione di età compresa tra i 12 e 16 anni, concordano sullo slogan scelto da Regione Lombardia: “Più siamo, prima vinciamo”.
Angelo Selicorni, Direttore di Pediatria all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia ha spiegato che “se noi non diamo campo al virus di passare tra le persone, blocchiamo la sua diffusione”. E secondo i medici, i dati incoraggianti sull’andamento dei contagi e quindi sulla diffusione del Coronavirus dipendono in larga parte dalla campagna vaccinale. Campagna che vede l’Italia, nel caso della categoria over 12, terza nel mondo per dosi inoculate. Vaccinare i più giovani, una fascia di persone non tra le più a rischio in caso di infezione, secondo Selicorni è prima di tutto un’opportunità “per salvaguardare i più fragili“. Bambini e non.
Asst Lariana fa sapere che proprio in merito a questa categoria di popolazione, ci sono ancora molti slot di prenotazione disponibili presso gli hub vaccinali. In Lombardia, secondo i dati del ministero della Salute, tra seconde dosi e unica dose, il 23,8% dei cittadini compresi tra i 12 e i 19 anni è vaccinato e il 44,6% è in attesa di fare il richiamo. E proprio in questa fase della lotta al virus, ha spiegato il commissario straordinario per l’Emergenza, il generale Francesco Figliuolo, sarebbero proprio i giovanissimi la priorità della campagna vaccinale. Obiettivo, raggiungere come auspicato, l’immunità di gregge entro settembre. Per l’inoculazione delle 10 milioni di dosi di vaccini attese a metà mese, verranno messe in campo anche attività mirate per i più giovani, come corsie preferenziali per la prenotazione del vaccino, anche nel caso degli studenti universitari.