Il pasticcio viabilistico di lunedì era troppo evidente per non avere conseguenze politiche: il consigliere di opposizione Alessandro Rapinese ha depositato una mozione per chiedere la revoca dell’assessore alla Mobilità di Como Pierangelo Gervasoni. Un disastro annunciato, del quale l’amministrazione dovrà ora politicamente occuparsi.
I fatti sono noti ai comaschi, sicuramente a chi si muove in automobile. Il Comune di Como aveva predisposto un cantiere per metà luglio, tutto agosto e una parte di settembre nella trafficatissima via Borgovico, strada di collegamento tra la città, la sponda occidentale del Lago di Como e la Svizzera, ipotizzando un senso unico in discesa e una deviazione da via Bixio e Bellinzona. Giovedì scorso, nei lavori di allestimento del cantiere, la città si era letteralmente paralizzata e la polizia locale, d’imperio, aveva dovuto sospendere i lavori per evitare il blocco totale del traffico. Una “lezione” che evidentemente non era servita, perché il lunedì successivo il Comune di Como ha avviato comunque il cantiere, come nei programmi originari. Salvo poi sospenderlo e chiuderlo definitivamente due ore dopo, quando il traffico in città si era bloccato.
L’assessore Gervasoni si è scusato con la città e ha rimandato a settembre in notturna i lavori. La mozione di Rapinese è breve e concisa: si chiede la revoca di Gervasoni poiché, si legge nella premessa, “a causa di maldestre scelte della amministrazione in data 19 luglio la viabilità cittadina è stata inutilmente paralizzata”.
Ora, le sorti dell’assessore alla Mobilità sono nelle mani dei consiglieri comunali e del sindaco.