Il presidente francese Macron ha annunciato ieri l’estensione del green pass per accedere a bar, ristoranti e centri commerciali, così come per prendere mezzi di trasporto per lunghe distanze. Una decisione in Francia ha provocato un milione di prenotazioni per le vaccinazioni in poche ore.
L’eco dell’annuncio non si è fatta attendere: il ministro agli Affari regionali Mariastella Gelmini parla di “una via italiana all’utilizzo ampio del green pass” e tiene a sottolineare che “non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l’utilizzo del green pass ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni”. Condivide questo pensiero anche Walter Ricciardi, consulente del ministro alla Salute Speranza, per il quale è auspicabile che tutti i Paesi adottino il pass sanitario per incentivare la circolazione soltanto da parte di persone protette.
Spata: “Incentivante per gli indecisi”
“Tutto sommato –commenta Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como- l’ipotesi di adottare il green pass anche nella quotidianità mi ha anche stupito, può essere un incentivante a vaccinarsi vista la resistenza di un po’ di persone anche tra i miei pazienti. Se vogliamo raggiungere un risultato se vogliamo bloccare la diffusione di varianti o l’arrivo di nuove, se vogliamo raggiungere l’immunità di gregge il green pass e le vaccinazioni sono fondamentali” sottolinea Spata.
Elli: “Non siamo d’accordo, ma se serve va bene”
Dal punto di vista dei ristoratori, arriva alla stessa lettura Mauro Elli, Vice presidente Fipe –la Federazione die pubblici esercizi- di Confcommercio Como: “Se la Sanità ha deciso che le vaccinazioni sono la strada per uscire dalla pandemia è giusto percorrerla. Non siamo d’accordo con il metodo francese, ma se il green pass vuole essere uno strumento per stimolare le persone a vaccinarsi allora va bene”, conclude senza troppi giri di parole.
Pizzul (Pd) e Senna (Lega): opinioni in contrasto
Sul fronte politico lo scontro è più acceso, con posizioni nettamente contrastanti in Regione, tra Pd e Lega. “Credo poi che non sia una limitazione alla libertà il fatto di dover utilizzare il green pass per poter accedere a determinati servizi eventi o luoghi -commenta Fabio Pizzul, consigliere regionale del Partito Democratico-, ma è una modalità per esercitare la libertà in maniera più responsabile: d’altronde è sulla responsabilità che dobbiamo puntare se vogliamo davvero provare ad uscire assieme da questa pandemia che è tutt’altro che conclusa soprattutto con la diffusione della cosiddetta variante Delta”.
Arriva ad una conclusione diversa Gianmarco Senna, consigliere regionale della Lega: “Sono fermamente convinto che vaccinarsi sia il metodo più rapido per uscire dalla pandemia, ma sono assolutamente contrario a limitare l’entrata nei bar e ristoranti a coloro che non hanno il green pass, cerchiamo di usare il buon senso”.