“Un po’ di paura c’è, aspettiamo notizie” . Queste le parole di un cittadino all’indomani del blitz dei Carabinieri di Como. Una maxi inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti a Senna Comasco, nell’area del Gaggio, ha sconvolto le persone che oggi si pongono numerose domande sulla sicurezza e sulle possibili ricadute per i residenti.
Timori confermati dal sindaco, Francesca Curtale, che ha raccolto le tante richieste di chiarimenti e spiegazioni, soprattutto sulla salubrità ambientale, sulla qualità dell’acqua e sulla bonifica dell’area protetta. “Le risposte che posso dare sono che le autorità competenti effettuano periodicamente le verifiche sulla qualità dell’acqua, dell’aria, ci sono le agenzie preposte con le quali mi raccorderò nei prossimi tempi” ha detto il sindaco “mi riservo anche di leggere le conclusioni, cioè di capire che tipo di materiali sono stati effettivamente depositati e le indagini dove hanno condotto”.
L’area del Gaggio infatti, come si legge nei cartelli che delimitano i campi, è protetta da vincoli ambientali. Molto frequentata, anche dai visitatori dell’oasi del Bassone. Ci sono sentieri didattici, pedonali, e ingressi contingentati per i veicoli, come spiegato dal sindaco Curtale. Un’area protetta sulla quale però – secondo le indagini – i camion (sono stati sequestrati quattro autocarri da cava e tre fra escavatori e pale meccaniche) con ingenti quantità di rifiuti pericolosi, si sarebbero mossi indisturbati.
Se ci sono dei pericoli seri che vengano messi alla luce subito, i cittadini devono sapere. E’ l’appello unanime al quale il Comune risponde assicurando massima trasparenza e collaborazione con gli inquirenti. “E’ una pratica del 2008” ha spiegato ancora Curtale “risale a quell’anno e di tempo in tempo è stata prorogata. Quando ieri mattina sono stata avvisata dal luogotenente che aveva in capo le indagini, alle 6:30 del mattino, mi sono messa a disposizione”.