La riscoperta di tradizioni artigianali e industriali, attraverso la valorizzazione e il recupero dei luoghi di produzione, spesso dimenticati, talvolta abbandonati è al centro di “Make Como – Saper Fare. Far Sapere”: museo diffuso della cultura d’impresa comasca, volano per un nuovo turismo che si vuole affiancare a quello legato alle celeberrime mete lariane.
11 nel complesso le località coinvolte della provincia, 4 milioni di euro il costo complessivo del progetto, sostenuto da soggetti privati, 2 milioni 800 mila messi a disposizione da Fondazione Cariplo.
Lironi: “Rilancio della cultura delle comunità locali”
“C’è una cultura del saper fare che il progetto ha raccolto e infatti mette in condivisione attività anche molto diverse tra di loro e questo rappresenta un rilancio della cultura delle comunità locali che è utile non solo per le comunità stesse ma anche per dare un significato ai turisti che vengono sul territorio della provincia di Como”, spiega Enrico Lironi, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Cariplo.
L’iniziativa si fonda sulla partnership tra 13 soggetti di cui Lariofiere è soggetto capofila, con ruolo di coordinamento ed hub di riferimento con uno spazio dedicato.
Lariofiere soggetto capofila
“E’ un progetto importante -sottolinea Fabio Dadati, Presidente Lariofiere- che copre tutto il territorio della provincia di Como, numerosi i Comuni che sono presenti con le loro iniziative, fondazioni private, la Camera di Commercio, il ruolo determinante della Provincia, la Fondazione Volta, e il Museo della Barca Lariana, che è il progetto più avanzato di tutti quelli che stiamo sviluppando”
Già in corso l’intervento al Museo della Barca Lariana
Proprio la struttura di Pianello del Lario, è oggetto di un importante intervento di ristrutturazione e restauro, come spiega il presidente Fondazione Museo Barca Lariana Ferdinando Zanoletti: ” Grazie al progetto Make Como stesso siamo in grado e saremo in grado di rendere fruibili anche alle persone diversamente abili un più grande numero di sale e quindi permettere di poter presentare ad un pubblico sempre più vasto una più gran parte del patrimonio, di imbarcazioni, documenti e motori che abbiamo custodito qui al Museo della Banca Lariana”.