Nel giorno dello spegnimento delle linee produttive alla Henkel di Lomazzo sotto ai riflettori resta il futuro dei dipendenti.
Durante le ultime assemblee dei lavoratori, i sindacati hanno presentato e ottenuto il mandato per sottoscrivere un accordo che consenta agli ormai ex lavoratori di Lomazzo di accedere agli ammortizzatori, di intraprendere una via rapida per il ricollocamento del maggior numero di risorse e, per i più anziani, di poter contare su adeguati incentivi in vista del pensionamento.
E così se dai prossimi giorni nella fabbrica inizieranno le operazioni di dismissione dei macchinari, il 6 luglio in Confindustria a Como i soggetti coinvolti si siederanno intorno a un tavolo per siglare l’accordo con l’azienda. L’intesa con la multinazionale tedesca, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, dovrebbe essere ormai raggiunta.
«Ci si è mossi su tutti i fronti. Innanzitutto cercando di garantire ricollocamenti rapidi a quanti hanno voglia, anche perché magari più giovani, di trovare rapidamente un’altra sistemazione – dice Marco Felli Femca Cisl – A tal proposito abbiamo avuto già diversi contatti e l’interessamento di numerose società, anche molto grandi, di outplacements, per arrivare, laddove ci fosse la sottoscrizione dell’accordo, a un impegno da parte di questi soggetti a riposizionare, entro pochi mesi, fino all’80% dei dipendenti che saranno interessati».
E c’è intanto anche chi ha chiesto di avere informazioni dettagliate su un ipotetico trasferimento sia nei siti italiani di Henkel che a Dusseldorf. Dettagli e piani che non possono prescindere da quello che sarà il passaggio fondamentale, ovvero la partenza, presumibilmente dal primo ottobre, di un anno di cassa integrazione straordinaria. In attesa dunque di questa data importante, venerdì in Regione è stata convocata la Commissione IV nella quale i consiglieri regionali potranno discutere della chiusura dello stabilimento con i dirigenti di Henkel Italia.