Sono stati celebrati oggi alle 11 in cattedrale a Como i funerali dell’arcivescovo emerito di Ancona-Osimo monsignor Franco Festorazzi, teologo e studioso lariano, nato a Perledo, in provincia di Lecco il 29 novembre 1928. Quello nelle Marche è stato un lungo ministero concluso l’8 gennaio 2004, negli ultimi anni della sua vita monsignor Festorazzi aveva scelto di tornare a Como, accolto nella parrocchia di Sant’Agostino, dove è morto nella notte di giovedì 24 giugno all’età di 92 anni.
L’omelia: “Ci sono gli uomini della Parola. Hanno ricevuto un dono”
Il rito funebre è stato presieduto dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, con lui hanno concelebrato: monsignor Oscar Cantoni, vescovo della diocesi di Como; monsignor Angelo Spina, arcivescovo dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo; monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia; monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona; e monsignor Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona. “Forse qualcuno si domanda: chi è stato questo vescovo per cui celebriamo i santi misteri? – ha detto nella sua omelia monsignor Delpini- Troveremo forse tante risposte, perché molti l’hanno conosciuto, amato, stimato. Ma forse si può anche dire semplicemente così: mons. Festorazzi è stato un uomo della Parola”
Il testo completo dell’omelia
- Gli uomini della parola amano il silenzio.
Gli uomini della Parola aborriscono le chiacchiere, le banalità, il fiato sprecato per
ripetere luoghi comuni come fossero sentenze di sapienza.
Gli uomini della Parola amano il silenzio.
Nel silenzio ascoltano, perché accolgono la voce di Dio, sono convinti che Dio parli
per bocca del Figlio e di quelli che il Figlio ha mandato, apostoli, profeti, maestri.
Nel silenzio ascoltano, perché hanno rispetto per Dio e per il suo mistero.
Gli uomini della Parola amano il silenzio e nel silenzio si lasciano sorprendere dalle
confidenze di Gesù. Nel silenzio attendono con amore la manifestazione del Signore.
- Gli uomini della Parola dicono la verità che viene da Dio.
Diffidano delle parole di moda, distinguono le cose serie dalle favole.
Gli uomini della Parola nel dire la verità sopportano anche le sofferenze. Nel dire la
verità non si aspettano applausi, riconoscimenti, notorietà e citazioni: sanno che il
Signore prepara la corona di giustizia.
Gli uomini della Parola dicono la verità e la verità che dicono è il Vangelo di Gesù.
Non minacciano, non impongono pesi sulle spalle degli uomini, non sanno tutte le
risposte e non insegnano una ideologia onnicomprensiva. Portano il Vangelo, portano
consolazione, annunciano la salvezza, proclamano la misteriosa, invincibile, paradossale gioia di Dio: beati i poveri, beati i miti, beati i perseguitati… - Gli uomini della Parola vivono nell’incompiuto, conservano la fede.
Gli uomini della parola non hanno già capito tutto, non si sono accomodati nella sicurezza della loro competenza, non sono troppo sicuri di sé.
Proprio perché sono uomini della Parola, riconoscono che ogni parola è solo un ingresso in sconfinati percorsi di rivelazione: perciò camminano nella fede. La Parola è
lampada per i loro passi, ma c’è sempre molta strada da fare. Una lunga vita non
basta per il compimento. Gli uomini della parola credono nella promessa.
Gli uomini della Parola sospirano il compimento, desiderano vedere Dio così come
egli è. - Gli uomini della Parola diventano parola.
Gli uomini della Parola sono quelli che parlando diventano parola, come il ferro immerso nel fuoco diventa fuoco. Gli uomini della Parola parlano, ma non solo con le
parole: la loro vita è segnata dalle parole che dicono, come la bocca del profeta
porta la cicatrice del carbone ardente che l’ha purificata. Parlano della mitezza diventano miti, parlando dell’umiltà diventano umili, parlando della gioia irradiano
gioia.
Viene anche il tempo in cui gli uomini della Parola non parlano più. Eppure sono ancora parola, eppure continuano ad essere messaggio.
Forse qualcuno si domanda: chi è stato questo vescovo per cui celebriamo i santi misteri? Troveremo forse tante risposte, perché molti l’hanno conosciuto, amato, stimato. Ma forse si può anche dire semplicemente così: mons. Festorazzi è stato un uomo della Parola