“La variante delta diventerà prevalente nel giro di qualche mese. Dobbiamo continuare a sequenziare tutti i tamponi e procedere rapidamente con la vaccinazione, che si sta rivelando efficace anche contro il virus con la mutazione cosiddetta indiana”.
Fabrizio Maggi, direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Sette Laghi e docente all’Università dell’Insubria conferma la previsione di una crescita della diffusione della variante indiana. Il laboratorio che dirige è il riferimento dell’Ats Insubria per l’individuazione delle mutazioni del virus. “Visti i numeri fortunatamente ridotti di casi positivi – spiega – come prevede una direttiva regionale sequenziamo tutti i campioni positivi per cercare di fare un tracciamento ottimale”. “Al momento abbiamo pochissimi casi di variante indiana – continua – ma ci aspettiamo che in qualche mese diventerà prevalente come è successo per l’inglese, che al momento è ancora dominante e rimarrà tale per un po’. La delta è ancora si sta rivelando 2-3 volte più trasmissibile dell’inglese, che già era più contagiosa del virus originario. Al momento però non ci siano segnali che sia più aggressiva”.
Vaccini e controlli
L’unica arma resta il vaccino. “I dati dicono che la vaccinazione completa con due dosi protegge anche da questa variante – conclude Fabrizio Maggi – Dobbiamo procedere con la campagna e al contempo anche con il monitoraggio costante per avere sotto controllo l’andamento della situazione”.