“La politica non c’entra nulla – spiega Mario Landriscina, sindaco della città di Como – Da quando viene emesso il bando, di cui i contenuti non sono mia responsabilità, c’è una gara in corso e la politica si fa da parte, non deve esserci neanche il sospetto che un pubblico amministratore si metta in mezzo.
La politica si chiama fuori dall’affaire che riguarda il bando sbagliato per l’affidamento dei lavori di bonifica della cella 3 dell’area ex Ticosa di Como. Tanti gli interrogativi rimasti in sospeso durante la Commissione consiliare I di Palazzo Cernezzi, presieduta da Matteo Ferretti, capogruppo di Fratelli d’Italia.
“Di fronte a errori che hanno avuto un impatto importante su questa tematica prima o poi qualcuno ne dovrà rispondere”, e ancora: “Siamo di fronte a un fallimento operativo, amministrativo e politico, oggi la Commissione avrebbe dovuto fare chiarezza sulle responsabilità invece si è andati fuori tema per bypassare quello che era il focus principale”.
Sono le posizioni espresse dai consiglieri comunali Ada Mantovani del Gruppo Misto e Vittorio Nessi di Svolta Civica.
“Siamo di fronte a vizi puramente tecnici – spiega Ferretti – La politica non può essere la badante dei dirigenti, non soffermiamoci ora sul tempo perso ma puntiamo a ripartire e progettare un futuro per l’area”.
A replicare è Nessi: “Si sono persi mesi su un tema fondamentale per la città e ora si deve ricominciare tutto da zero. La politica ha la responsabilità della scelta della badante”.
“Nel momento in cui l’ente procede in autotutela all’annullamento di una gara sostanzialmente riconosce gli errori commessi – spiega Mantovani – L’impressione è che l’amministrazione si sia informata sull’andamento della gara solo a errori compiuti”.
“Non deve essere una caccia alle streghe – dice Fabio Aleotti, capogruppo in Comune del Movimento 5 Stelle – Ma una puntuale analisi di cosa è successo, perché si tratta di un errore di un ente pubblico – e aggiunge – La città a distanza di due anni, da quando era stato annunciato, avrebbe dovuto avere un progetto predisposto dagli uffici comunali, un parcheggio di mille metri quadri e un’area verde. Nulla di tutto questo invece è stato realizzato”.
Il primo cittadino infine rivendica infine di essere riuscito a riportare nella disponibilità del Comune l’area dell’ex tintostamperia e sulle possibili responsabilità dice: “Il segretario generale sta già lavorando in questa direzione”.
Al momento però nulla lascia presagire che le responsabilità di un bando sbagliato vengano accertate, almeno a breve, mentre quello che è chiaro è che si ripartirà daccapo.