Il futuro palazzetto dello sport di Muggiò divide: c’è chi sostiene l’idea di una struttura più ampia e chi, invece, avrebbe preferito contenere l’impianto e ridurre i costi.
Un sì convinto arriva dal vertice comasco del Coni, parere favorevole all’idea ma forti dubbi sui costi del progetto da parte dell’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Como.
Alessandra Bonduri, leghista, con deleghe alle politiche educative e giovanili si è sfilata insieme con il vicesindaco di Como, Adriano Caldara al momento del voto sull’atto di indirizzo per la struttura presentato alla giunta dall’assessore ai Lavori pubblici, Pierangelo Gervasoni (Forza Italia). «Pur essendo favorevole all’idea del Palazzetto per Como – spiega – in quanto ritengo lo sport fondamentale come valore educativo, specialmente per le nuove generazioni, penso che l’operazione debba essere meglio valutata all’interno di un complessivo e più ampio ragionamento includendo tutti gli investimenti importanti di cui la città ha bisogno».
Per riepilogare la struttura sulla quale si sta portando avanti il progetto preliminare (atteso in comune entro luglio) si estende su una superficie di 6mila mq. e ha una capienza di 2.000/2.100 spettatori, palestre, campi e relativi spogliatoi. Investimento totale, tra progettazione e realizzazione, 14 milioni di euro.
«Per quanto riguarda il progetto credo che il Coni abbia un interesse ben al di là delle vicende che possono coinvolgere attività di vertice di alcune federazioni – interviene Niki D’Angelo, delegato provinciale del Coni – Per questo motivo si dovrà portare al tavolo del confronto dei professionisti che “disegneranno o hanno già disegnato” altri impianti».
«Da parte mia sono a disposizione anche con la mia carica di presidente della commissione impianti del Panathlon. Tutti i rappresentanti delle federazioni comasche sono interessati a svolgere attività all’interno di una struttura polivalente, utilizzabile per il maggior numero di discipline sportive. Però è importante coinvolgere le federazioni e le società sportive».
«Sono convinto – conclude D’Angelo – che sia necessario considerare la possibilità di organizzare all’interno della struttura anche eventi non sportivi per dare un equilibrio economico alla gestione. Como è capoluogo e deve avere dignità di capoluogo».