Una deroga riguardante Coregone Lavarello, Trota Fario e Iridea e Salmerino alpino alla direttiva ministeriale che prevede lo stop all’immissione nelle acque regionali lombarde di diverse specie considerate alloctone, ma che di fatto sono presenti da oltre un secolo in Lombardia e rappresentano un elemento fondante della pesca lombarda. Lo chiede la Regione Lombardia attraverso l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, il sottosegretario Fabrizio Turba e il consigliere Gigliola Spelzini, che oggi hanno incontrato i pescatori professionisti e sportivi del Lago di Como a Bellagio, dopo aver visitato l’incubatoio Fiumelatte.
“Stop all’ambientalismo ideologico. La Regione – ha dichiarato Rolfi – ha effettuato uno studio scientifico e storico: il lavarello è presente a Como da oltre un secolo, considerarlo alloctono è fuori da ogni logica. Questa specie genera un indotto economico sul Lario di circa 10 milioni di euro, la Regione ha chiesto una deroga al ministro Cingolani e contiamo, a nome degli oltre 8mila pescatori di Como e Lecco, di avere risposta positiva a breve. In caso contrario procederemo in maniera autonoma”.