C’è chi la storia la fa. Chi la racconta. Chi la dimentica. Anche nel mondo del cinema.
Succede infatti che un’attrice come Alida Valli, dopo una carriera lunga una vita intera, finisca nel dimenticatoio e con la memoria sfumi anche l’idea di intitolarle una passeggiata sul lungolago di Como. Un territorio che ha anche l’ambizione di attrarre i curiosi del panorama cinematografico.
In città rimane aperta la polemica dopo la bocciatura in consiglio comunale della mozione del consigliere di Fdl, Sergio De Santis. La proposta della passeggiata riguardava poche decine di metri: il tratto che va dal Tempio Voltiamo al Monumento ai Caduti.
“Sono nata italiana e morirò italiana”. Queste parole le pronunciava Valli quando a Pola, in Croazia, la volevano insignire di un premio come migliore attrice.
Alida, all’anagrafe Maria Altenburger von Marckenstein und Frauenberg, si sentiva italiana, voleva esserlo e lo era per chi ne elogiava (e ne elogia ancora oggi) le doti.
Nata nel 1921 in territorio Istriano, l’attrice era diventata una star, oltre che nel nostro paese, anche negli Stati Uniti. Diventò popolare a Hollywood e durante la sua carriera lavorò con registi del calibro di Visconti, Hitchcock, Antonioni, Pasolini, Bertolucci, Argento. Registi, come Luchino Visconti, per dirne un altro e che il lago non dimentica di celebrare.