Accusato di omicidio volontario premeditato, comparirà davanti alla Corte d’Assise di Como il prossimo 23 settembre Mahmoudi Ridha, il tunisino 53enne in carcere per l’omicidio di don Roberto Malgesini.
Questa mattina, in tribunale a Como era convocata l’udienza preliminare. Il giudice Francesco Angiolini ha rinviato a giudizio il tunisino e fissato la data dell’apertura del processo. Ridha era collegato in videoconferenza dal carcere di Monza. In aula il magistrato titolare dell’inchiesta, Massino Astori, oltre al legale del presunto omicida Davide Giudici e alla parte civile. Durante l’udienza, durata poco meno di mezz’ora, l’uomo accusato di aver accoltellato a morte il sacerdote degli ultimi sarebbe rimasto in silenzio.
Le indagini
All’inizio dell’aprile scorso, Ridha era tornato davanti al pubblico ministero per un interrogatorio fissato dal magistrato su richiesta della stessa difesa dell’immigrato. Dopo il confronto, dal quale non erano emerse novità, era scattata la richiesta di rinvio a giudizio. Oggi l’udienza preliminare.
Mahmoudi Ridha è accusato di aver ucciso con un coltello il 15 settembre scorso in piazza San Rocco don Roberto Malgesini. Il sacerdote era da poco uscito dalla parrocchia e si stava preparando come ogni giorno a distribuire le colazioni ai senzatetto quando è stato aggredito e ucciso a coltellate.
La perizia
La procura di Como, nell’avviso di chiusura indagini ha ipotizzato l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, reato punibile con l’ergastolo. Nel fascicolo del pubblico ministero anche una consulenza psichiatrica affidata ad un esperto, che non ha riscontrato vizi di mente né parziali né totali ed è giunto alla conclusione che Ridha è capace di intendere e di volere.