Asili nido di Como, grazie all’arrivo di nuovo personale le liste di attesa si riducono. Sono state pubblicate oggi le graduatorie di ammissione per il prossimo anno scolastico nelle nove strutture comunali. A fronte di 227 nuove domande, restano – al momento – in stand by 34 bambini.
Per la precisione ne rimangono 8 in attesa al Nido di Albate, 6 in via Palestro e altrettanti in via Passeri, 3 a Sagnino e 11 – il numero più consistente – in via Zezio.
E’ possibile, per effetto ad esempio di eventuali rinunce, che in corso d’anno i piccoli che al momento non hanno trovato un posto possano poi essere inseriti.
Quest’anno – come detto – le liste si sono accorciate, a fine giugno del 2020, erano rimasti fuori 154 bambini.

La motivazione principale che ha portato a questa riduzione è da ricondursi all’aumento del personale: “Avremo 5 assunzioni a tempo indeterminato in più e con il rapporto di 1:6, un educatore per sei bambini (nell’era pre Covid era più alto, ndr), soddisfiamo un numero maggiore di richieste” spiega l’assessore alle Politiche educative, Alessandra Bonduri. “Mi aspetto poi che durante l’anno si possa accorciare ulteriormente la lista – aggiunge – possiamo migliorare ancora ma siamo arrivati a numeri decisamente ridotti rispetto al passato. Il mio augurio – dice ancora l’assessore – è che il prossimo anno sia più sereno per i bambini, per le famiglie e per il personale. Dal canto nostro posso assicurare che continueremo a prendere tutte le precauzioni e a seguire i protocolli”.
In totale i nidi di Como il prossimo anno accoglieranno 287 piccoli alunni: 193 nuovi ingressi (erano 227 le domande e 34, appunto, al momento restano in lista d’attesa) e 94 bambini già iscritti che proseguono il loro percorso.
Sotto i riflettori la struttura di Lora
Infine una riflessione sull’edificio di Lora al centro delle polemiche per una possibile “gestione indiretta” (che vorrebbe dire passare ai privati ma con il controllo e la supervisione del Comune). Per ora a settembre sembra che nulla cambierà. Tabelle alla mano i numeri però parlano di 10 domande presentate, tutte accolte. “Torna il tema di sempre la struttura è sottoutilizzata – conclude Bonduri – con una gestione indiretta potrebbe essere impiegata diversamente e offrire più servizi che al momento noi, con il nostro personale, non possiamo proporre”.