Comaschi attenti agli sprechi alimentari. Grazie all’aiuto delle nuove tecnologie l’obiettivo è evitarli.
Più di un cittadino su quattro (il 29%), infatti, si dice interessato ad app (applicazioni, ndr) che permettono, ad esempio, di comprare a prezzi inferiori prodotti agroalimentari invenduti, o imperfetti o prossimi alla scadenza, e un ulteriore 27% ha già avuto esperienza di questi strumenti.
Lo evidenzia l’ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura e alle abitudini d’acquisto. Un dato che sottolinea una sensibilità, probabilmente accresciuta, in tempi di pandemia.
Oltre alle app, i comaschi cercano di limitare gli sprechi anche con metodi più tradizionali: il 59% dichiara di controllare sempre le scadenze dei prodotti, il 47% investe tempo per fare dettagliate liste della spesa così da comprare solo il necessario e il 27% fa più volte la spesa in settimana per evitare di accumulare troppi prodotti in casa.
Anche per quanto riguarda la conservazione degli alimenti, i comaschi – secondo lo studio – usano strategie semplici ma efficaci, come conservare e, quando possibile, congelare il cibo che non si consuma subito.
Una coscienza che abbraccia anche i prodotti che non risultano perfetti: ben il 41% non trova problemi nell’acquistare di norma prodotti dell’agricoltura con piccole imperfezioni, come frutta e verdura con ammaccature o dimensioni diverse da quelle tradizionali
Ma l’attenzione alla sostenibilità è una “richiesta” che i consumatori fanno alle stesse aziende, tanto che più di uno su tre tende a premiare nei suoi acquisti quelle che si mostrano più sensibili.
Perché oggi le imprese, confermano gli abitanti di Como, hanno una grande responsabilità verso l’ecosistema ambientale e sociale.