Nonostante il taglio del nastro, alla presenza delle istituzioni e dei rappresentanti politici del territorio e della Regione Lombardia, sia avvenuto lo scorso 5 maggio, ad oggi il centro vaccinale di Mariano Comense allestito all’interno del “Palatenda” di via Don Luigi Sturzo, resta ancora chiuso. Tutto sembrava pronto per iniziare le somministrazioni, fino a 700 al giorno, la settimana successiva, ma così non è stato.
I cittadini del Marianese e del Canturino vengono tuttora mandati a vaccinarsi negli altri hub del territorio e non in quello che avrebbe dovuto essere un centro di prossimità a servizio dei cittadini delle due aree.
Sono trascorse le settimane e nulla è cambiato, tanto che il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba ha annunciato di voler presentare un’interrogazione urgente in Aula a Palazzo Pirelli per capire i motivi della mancata apertura.
“I cittadini sono stanchi delle polemiche e pretendono delle risposte – dice Erba – Va fatta chiarezza per non vanificare il grande impegno sia degli enti territoriali sia dei volontari che ne hanno permesso la realizzazione”. Si tratta infatti di un centro fortemente voluto dal territorio, il primo gestito da una Rsa: la Fondazione Porta Spinola di Mariano Comense. “Per l’autorizzazione all’apertura – conclude Erba – si sarebbe dovuti passare attraverso una attenta valutazione delle disponibilità e dei rifornimenti dei vaccini”.
Le dosi fornite agli hub provengono dalle Asst, che a loro volta dipendono dalla programmazione delle Ats, sulle base delle indicazioni regionali.
“Per aprire Mariano dovremmo ridurre le attività degli altri centri comaschi – interviene il Sottosegretario regionale, Fabrizio Turba – Mancano vaccini, non ne riceviamo abbastanza. Quando abbiamo dato il via libera al centro, le dosi erano disponibili: non avremmo mai pensato che a maggio avremmo avuto un buco nelle consegne. Gli hub di Lariofiere e Villa Erba, dove prima si arrivava anche a 1.300 somministrazioni al giorno, oggi ne contano 900. E dobbiamo garantire le seconde dosi. In questi giorni dovrebbe arrivare il piano consegne e sulla base di quello potremo decidere quando aprire il centro di Mariano. Il generale Figliuolo ha annunciato che a giugno dovrebbero arrivare 20 milioni di dosi in Italia. Le attendiamo per tornare ai numeri di prima”.