Cala in modo netto la richiesta di ore di cassa integrazione sul territorio lariano nel mese di aprile rispetto a marzo 2021 e ad aprile 2020: un segnale che fa percepire un lieve miglioramento della situazione economica. Emerge dal quarto rapporto Uil del Lario sulla cassa integrazione nelle province di Como e Lecco.
Nel confronto tra aprile e marzo 2020 nel Comasco si parla di una riduzione del 79,6%. -88,8% se si guarda ad aprile 2020.
Anche l’analisi dei dati del primo quadrimestre paragonati allo stesso periodo dello scorso anno mostrano, per la prima volta, il calo della richiesta di ore di cassa integrazione quantificabile nel 16,8%. Restano comunque 16.352 lavoratori in cassa (3.306 in meno rispetto allo stesso periodo 2020)
Nell’indagine emerge, inoltre, che il tessile è ancora in affanno mentre il metalmeccanico sembra godere di una fase di cauta ripresa. La diminuzione della cassa integrazione si registra nel settore dell’edilizia e dell’industria mentre aumenta anche in modo importante nell’artigianato e nel commercio.
“L’accelerazione al piano vaccinale e la conseguente riapertura di molte attività, nonché un miglioramento della situazione della pandemia a livello globale inizia a farsi sentire positivamente anche sull’economia”. Spiega il Segretario Generale CST UIL del Lario, Salvatore Monteduro. “Questi primi segnali di luce sono di buona speranza per il futuro ma purtroppo la strada è ancora lunga per dire che siamo usciti definitivamente dalla crisi economica – aggiunge – dobbiamo ancora comprendere – conclude Monteduro – quante aziende rischiano di non riaprire più a seguito degli effetti della pandemia”.