L’annuncio di Draghi sulla ripartenza del turismo straniero – per chi entra in Italia non è più obbligatoria la quarantena – e sull’abolizione del coprifuoco dal 21 giugno ha dato impulso al settore. Settore che, in particolare sul lago di Como, ha un disperato bisogno di turisti stranieri, da anni colonna portante del fatturato di alberghi e ristoranti. Nell’anno della pandemia hotel e strutture ricettive lariane hanno lasciato a casa un dipendente su tre, nonostante il blocco dei licenziamenti. Stagionali non chiamati, contratti a termine non rinnovati. Lo sblocco del turismo straniero dovrebbe portare gli hotel del Lago di Como a tornare a lavorare, se non ai livelli pre-Covid, comunque a quote accettabili.
“Servono messaggi positivi e credibili”
Questa è la speranza e l’auspicio degli addetti ai lavori. “Se devo parlare della mia esperienza diretta, dalle sensazioni e dalle prenotazioni credo che sarà una bella estate. Scordiamoci i livelli del 2019, ma sull’anno scorso abbiamo già qualche settimana di vantaggio”, dice Giuseppe Rasella, albergatore e componente della giunta della Camera di Commercio di Como e Lecco con delega al Turismo. “Dall’annuncio di Draghi sull’eliminazione del coprifuoco di lunedì – aggiunge l’imprenditore alberghiero e assessore al Turismo di Bellagio Luca Leoni – sono triplicate le prenotazioni. Abbiamo bisogno di messaggi positivi e credibili, Draghi è credibile”.
Volano le prenotazioni on line
Un metodo sicuramente non scientifico, ma empirico e rapido per misurare il tasso di occupazione turistica sul lago di Como è la consultazione del portale Booking.com, una delle più note piattaforme per le prenotazioni. Selezionando come date il prossimo weekend, e cercando una camera per due adulti e un bambino, risulta che l’86% delle strutture non è disponibile. Ciò ovviamente non significa che quasi tutti gli hotel siano pieni: alcune strutture probabilmente non hanno ancora riaperto, altre hanno esaurito la quota di camere vendute attraverso quel portale. Tuttavia, è un segnale positivo per un settore che, in questo momento, ha grande bisogno di rilancio.