Il commercio vuole ripartire. Marco Cassina, presidente di Federmoda Como sempre in seno a Confcommercio Como, rimarca in questa fase di attesa una netta differenziazione tra negozi di città e di provincia.
«Si va a doppia velocità – dice – Chi può contare sulla clientela locale ha più facile davanti a sé il terreno della ripartenza, cose che invece in città stenta a dare benefici concreti. Certo, speriamo in ulteriori allentamenti delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. I turisti in giro a Como sono ancora una rarità e molte restrizioni sono ancora limitanti, penso all’impossibilità tuttora vigente di fare cerimonie con invitati. Trovo poi assurdo che il residente di Chiasso possa scendere in Italia, ma non per fare shopping. Certo speriamo tutti che con gradualità si torni a pieno regime in estate per non dovere poi tornare più indietro».
«La pandemia ci ha insegnato molto – aggiunge Cassina – Nel mio settore che è quello dell’abbigliamento abbiamo dovuto fare i conti con la difficoltà degli inventari, dato che gli ordini si fanno di semestre in semestre. La pandemia ci ha imposto cambi di strategie e di visioni, e chi si è seduto semplicemente aspettando la riapertura ed eventuali sussidi senza far nulla per cambiare atteggiamento rischia di pagarne pesanti conseguenze. Il virus ci ha detto chiaramente che i consumatori cambiano abitudini, Ad esempio, vogliono vestire più comodi, perché lavorano da casa e quando tornano a vivere all’esterno e a lavorare fuori fanno fatica a indossare gli abiti tradizionali e classici di prima. La parola d’ordine nuova è e sarà sempre più “comodità”. A essa dovremo attenerci e già lo abbiamo fatto allestendo vetrine e assortimenti in linea con queste nuove esigenze. I consumi cambiano, insomma, e noi dobbiamo saperli intercettare per tempo e con intelligenza».