Maledizione dell’area ex Ticosa di Como, la società Eco.Ste.Ma. s.r.l., che si è aggiudicata l’appalto per i lavori di bonifica ha fatto ricorso al Tar della Lombardia – Milano contro il Comune di Como.
Il ricorso è stato notificato lo scorso 21 aprile, come si legge nella determina dirigenziale a firma dell’avvocato Marina Ceresa.
Nel documento viene messo nero su bianco come la società è ricorsa al fine di ottenere l’annullamento della determina “con la quale l’associazione temporanea di imprese, di cui la ditta fa parte assieme ad un’altra azienda, è stata dichiarata decaduta dall’aggiudicazione della gara per non aver trasmesso la documentazione necessaria per la stipulazione del contratto”.
La società nel dettaglio – si legge ancora nel documento dirigenziale – “lamenta che malgrado con nota del 23 febbraio 2021 avesse ritirato l’offerta presentata, il Comune di Como, pur avendola ricevuta, ha dichiarato concluso positivamente il procedimento di verifica del possesso dei requisiti e ha chiesto la trasmissione della documentazione necessaria alla stipulazione del contratto”.
Il Comune, dal canto suo, ha deciso di resistere nel giudizio. Una querelle che purtroppo non si esaurirà a breve. Un nuovo intoppo nel già complicato pasticcio che ha riguardato il bando di gara per affidare i lavori di bonifica dell’ultima porzione di terreno la cosiddetta “cella 3”, l’area che si trova dietro all’edificio della Santarella.
Intanto restano al momento senza alcuna risposta gli interrogativi sollevati dal consigliere comunale del Gruppo Misto, Ada Mantovani, che nei giorni scorsi aveva chiesto a sindaco e giunta quali sono i tempi per l’indizione della nuova gara e quando verrà indetta la commissione per fare chiarezza sul pasticcio dell’appalto annullato. Domande al momento senza risposta mentre un anno è andato perso e tutto resta ancora fermo.