Frizioni, filtri dell’aria, ricambi del motore. Migliaia di componenti di auto e veicoli non originali, ai quali veniva invece apposto un marchio contraffatto in modo che venissero poi venduti come autentici. Una fabbrica di produzione di pezzi falsi, scoperta dalla guardia di finanza di Olgiate Comasco a Guanzate.
Le fiamme gialle hanno sequestrato all’interno della stamperia 980 frizioni e filtri d’aria con il logo contraffatto “Iveco”, 84mila confezioni e adesivi, 3mila ricambi ancora senza logo, 6 macchinari per la stampa e per il confezionamento, cliché e quadri per stampe. La documentazione amministrativa, da una prima analisi della finanza permetterebbe di ricostruire una filiera di oltre un milione di euro. Sono state eseguite perquisizioni in 23 sedi legali e 13 aziende di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Campania e Puglia, dove sono stati fatti ulteriori sequestri di migliaia di pezzi di ricambio e due impianti di stampa. Alle operazioni hanno partecipato anche i periti della “Iveco”, che hanno collaborato con le fiamme gialle per contribuire a smascherare i falsari.
L’inchiesta
L’indagine delle fiamme gialle di Olgiate è scattata dopo che i militari hanno notato movimenti sospetti, anche nelle ore notturne, in un capannone in una zona defilata rispetto alla sede centrale dell’azienda. Dopo i primi accertamenti è scattato il blitz che ha permesso di scoprire il laboratorio per la stampa di loghi automobilistici contraffatti. I pezzi non erano originali né compatibili con i modelli autentici ma avevano il brand e la dicitura “pezzi originali” e sarebbero stati immessi sul mercato come parti del noto marchio pur senza esserlo.
Le contestazioni
L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Maria Vittoria Isella. Le fiamme gialle hanno identificato tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno commissionato la stampa del logo contraffatto e proceduto alla vendita del prodotto. Sono stati denunciati il rappresentante legale della stamperia abusiva, uno stretto collaboratore e la società stessa per contraffazione di marchi, aggravata dall’allestimento di mezzi e attività organizzate per compiere il reato.