Contagi in calo nel Comasco e campagna vaccinale che registra una copertura tra il 30 e il 40%. I numeri diffusi oggi dall’Ats Insubria – nel report settimanale – delineano una situazione in miglioramento rispetto agli ultimi bollettini.
In una settimana i casi registrati in provincia di Como sono stati 942, erano 999 nell’aggiornamento di 7 giorni fa.
Non si tratta in effetti di una diminuzione drastica ma – analizzando quanto sta accadendo sui due territori che vanno a comporre il bacino di utenza di Ats Insubria, quindi Como e Varese – si è passati da 2.663 casi agli attuali 2.290.
«Dopo i dati preoccupanti della scorsa settimana – ha commentato il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso – stiamo tornando a registrare una riduzione. Questo fa ben sperare per il futuro, ma l’attenzione resta massima».
Anche sul fronte scolastico, situazione che tende al positivo. Se infatti dal 19 al 25 aprile gli studenti comaschi in quarantena erano 2.058, considerando le scuole di ogni ordine e grado, dal 26 aprile al 2 maggio si è scesi a quota 1.687. Unico elemento di attenzione la situazione dei bimbi dell’infanzia in quarantena che sono saliti dai 573 di sette gironi fa ai 673 del 2 maggio.
Sono infine solo due i focolai (situazioni con più di due contagi nello stesso luogo), riscontrati nelle classi del territorio di Ats Insubria.
Fondamentale seguire anche l’evoluzione della campagna vaccinale. Nella provincia di Como sono state finora eseguite tra prime e seconde dosi 196.265 somministrazioni. ”Nel comasco siamo ad una copertura molto buona tra il 30 e il 40%” ha aggiunto Catanoso.
Un’ulteriore valutazione, infine, è stata fatta sul personale sanitario. E’ entrato in vigore il decreto legge 44 che impone a «tutto il personale sanitario e alle professioni connesse l’obbligo del vaccino – ha spiegato Paolo Bulgheroni direttore Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria – in base agli elenchi forniti da Regione Lombardia, stiamo effettuando una ricognizione per vedere, tra tutti questi soggetti, quanti non si sono vaccinati, perchè e farli registrare – sulla piattaforma regionale è stato creato un percorso specifico e rapido – per l’inoculazione».