Nel Palazzetto di Muggiò – lo stesso nel quale, secondo il Comune di Como – con i giornalisti “non ha senso entrare perché è chiuso dal 2013”, ha senso però entrare – senza telecamere – per depositare le cucine di Sant’Abbondio.
Esattamente: l’ex palasport di Muggiò viene utilizzato come magazzino di deposito. Le cucine e le attrezzature utilizzate per preparare le gustose e tipiche pietanze comasche, cucinate dai cuochi alla fine di agosto per la tradizionale sagra dedicata al santo patrono cittadino, a settembre vengono riposte nell’ex palazzetto dello sport di Muggiò, chiuso dal lontano 2013 e oggi trasformato in un rudere. L’amministrazione attuale ha ereditato questa situazione ma, fino a questo momento, non è stato spostato un singolo mattone in via Sportivi Comaschi. Se ne occupano due assessori, Pierangelo Gervasoni (Lavori Pubblici) e Marco Galli (Sport).
Nei giorni scorsi, come detto, il Comune ha respinto la richiesta di poter visitare l’interno dell’ex palasport, inaugurato nel 1972 dal sindaco Antonio Spallino e abbandonato dal 2013. Chissà se l’amministrazione degli anni Settanta, che all’epoca tagliava il nastro di quella palestra moderna e funzionale, avrebbe mai immaginato che cinquant’anni dopo il palasport sarebbe diventato un rudere trasformato in magazzino per cucine e attrezzatura da sagra.
“La mancanza di agibilità della struttura riguarda persone ed eventi sportivi, la presenza di eventuale attrezzatura quindi non è incompatibile con la situazione attuale”, precisa il Comune di Como. In altre parole: il palazzetto può tranquillamente diventare un magazzino per cucine. Nessun problema.