Oltre 20mila interventi tra visite e monitoraggi telefonici, di cui 2.800 domiciliari per un totale complessivo di 53mila ore lavorate. È il bilancio dell’attività svolta dai medici USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) dell’ATS Insubria nei primi tre mesi del 2021.
La presenza dell’USCA Insubria ha favorito la gestione dinamica delle risorse in base alle esigenze del territorio, andando a potenziare le zone in cui era preponderante la richiesta territoriale, fornendo supporto alle attività diagnostiche (ecografia toracica), ai tamponi su pazienti positivi al Coronavirus e contatti, al progetto di telemedicina ed alle campagne di screening. Con il circolare del virsu è stato inoltre necessario incrementate le unità: oltre dunque alle USCA territoriali, è stata istituita l’USCA Insubria, una struttura sovra territoriale che fornisce sostegno alle USCA territoriali in base all’andamento della pandemia.
Attualmente sono in servizio 98 medici che si occupano principalmente di cure al domicilio per pazienti COVID (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura al domicilio di pazienti con sintomatologia influenzale, di cui non è nota l’eventuale positività.
L’intervento delle USCA è, di norma, attivato dal Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta.
Nell’ATS Insubria è attiva inoltre una USCA Sociale, composta da assistenti sociali che affiancano le USCA per le attività di propria competenza.