Una commissione d’inchiesta per far luce sul bando della bonifica dell’area ex Ticosa di Como.
“I promotori dell’iniziativa siamo stati noi”, spiega il consigliere comunale del Movimento 5Stelle, Fabio Aleotti. “Lunedì prossimo in consiglio comunale affronteremo la questione nelle comunicazioni preliminari e poi presenteremo una delibera – continua – È necessario capire cosa sia accaduto, chi ha sbagliato e perché”.
Per l’esponente pentastellato di Palazzo Cernezzi si tratta di una questione di trasparenza: “Sono dell’idea che in questo momento è opportuno essere chiari con i cittadini, approfondire la questione della gara di appalto e comprendere cosa è andato storto”.
Poi aggiunge: “L’importanza della commissione è proprio chiarire perché sono stati commessi degli errori così da non replicarli in futuro. I bandi e i concorsi sono di competenza dei dirigenti comunali, è loro la responsabilità a prescindere da chi sia l’assessore di turno”.
Infine sulla mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi, Marco Galli e del sindaco lanciata nei giorni scorsi dal consigliere Alessandro Rapinese, Aleotti spiega: “Sosteniamo il documento. E’ un atto dovuto per le opposizioni essere ora compatte”.
Lapidario invece il commento del consigliere Rapinese sull’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’affaire Ticosa: “E’ soltanto tempo sprecato. Non serve una commissione d’inchiesta, c’è un bando sbagliato e un’amministrazione incompetente”.