La sospensione temporanea del vaccino di Johnson & Johnson negli Stati Uniti per casi di trombosi potrebbe avere ripercussioni anche sulla campagna vaccinale in Europa, che su questa fornitura punta molto. Si attende la decisione dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, entro dieci giorni. “E’ sconfortante – commenta il professor Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri – perché purtroppo per un effetto che certamente è da studiare e valutare ma che è minore e raro si interrompe la possibilità di vaccinare persone, in considerazione del fatto che i benefici sono molto importanti per qualsiasi vaccino si utilizzi e tenendo conto anche del fatto che in Italia abbiamo ancora più di 400 morti al giorno. Quindi dobbiamo vaccinare il più presto possibile, siamo in grande ritardo. E’ necessario anche che noi produciamo i vaccini, non possiamo essere parassiti e aspettare che gli altri ce li portino”.
Fondamentale una corretta informazione, a partire dalle aziende produttrici di vaccini. Altrimenti vi è il rischio psicosi. “È necessario ricordare ai cittadini – sottolinea il professor Garattini – che il vaccino è uno dei pochi mezzi per evitare il contagio”.
Il ritorno a una pseudo normalità potrà avvenire quando una buona fetta della popolazione sarà vaccinata. “Succederà – ha spiegato Garattini – quando avremo vaccinato almeno più del 50% della popolazione”. E sull’obiettivo annunciato più volte anche dalla Regione di vaccinare tutti i lombardi entro l’estate, il professore risponde: “Io sono molto preoccupato per queste affermazioni. I termini suscitano aspettative che poi magari non possono essere mantenute”.