Carenza di personale, ritmi incessanti, turni più lunghi, niente ferie e permessi. “Abbiamo bisogno di rifiatare”, è l’amaro sfogo del personale sanitario, pubblico e privato, di cui si fanno portavoce i sindacati. Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica si sono dati appuntamento oggi a Como fuori dal Poliambulatorio di via Napoleona perché “ad un anno dall’inizio della pandemia ancora c’è bisogno di risposte”. Situazione complicata anche nel privato, con le difficoltà maggiori nelle Rsa.
Bisogna potenziare gli organici e servono risorse economiche.
La denuncia e le richieste dei sindacati
“Siamo qui unitariamente per non abbassare l’attenzione – ha spiegato Vincenzo Falanga, Uil Fpl del Lario, anche a nome dei colleghi – il nostro territorio dal 2014 al 2019 nella sanità pubblica ha perso 380 posti di lavoro, 5mila in Lombardia, come si può chiedere al personale che è già provato e ha un’età media alta di fare ulteriori sacrifici? Le nostre soluzioni – ha aggiunto – sono semplici: rimpolpare gli organici e dare nuove risorse alle strutture a partire dai concorsi. Regione e tutte le aziende usino le deroghe che sono state poste in essere dal nuovo provvedimento governativo che sburocratizzano l’iter procedurale”.
Concorsi, sblocco delle ferie, ristori per i privati, queste le richieste principali e il primo interlocutore è la Regione Lombardia. “Manca coordinamento e organizzazione – denunciano Cgil, Cisl e Uil – Gli operatori sono sfiniti, lo stesso personale – è stato ribadito – non può fare al mattino il lavoro in reparto e al pomeriggio – ad esempio – essere sulla campagna vaccinale”
“Non si permette a questo personale di fare ferie, congedi, permessi, il recupero psicofisoco è importante – dice ancora Falanga – soprattutto per chi da tempo non si è mai sottratto all’emergenza. Il personale è provato non ce la fa più. Dopo un anno di trincea non si possono chiedere altri sacrifici”.