Cinque mesi di indagini, nove persone accusate di estorsione, con due provvedimenti cautelari di arresti domiciliari, oltre al sequestro di 30 grammi di droga e di un fucile ad aria compressa. E’ il bilancio di un’operazione condotta dalla polizia locale di Cantù, coordinata dalla procura di Lecco. Gli agenti hanno avviato l’inchiesta dopo la denuncia di un uomo, residente nel Canturino, vittima di un ricatto a luci rosse dopo un appuntamento con una giovane con la quale era entrato in contatto tramite un sito di incontri.
La denuncia
L’uomo si è deciso a rivolgersi agli agenti della polizia locale di Cantù dopo aver già pagato 2.500 euro in tre rate agli estorsori e alla vigilia del versamento di ulteriori 600 euro pretesi dai ricattatori. “Quando il cittadino si è rivolto a noi per la denuncia era molto provato ed esasperato – hanno spiegato i coordinatori dell’indagine – Abbiamo avviato subito gli accertamenti, analizzando i tabulati telefonici e acquisendo poi anche le immagini di una delle estorsioni che era già avvenuta. Un’indagine complessa, che abbiamo portato a termine interamente con i nostri agenti”.
L’indagine
Il canturino che ha denunciato, in base ai primi accertamenti non sarebbe l’unica vittima della banda di estorsori e l’indagine non è conclusa. La vittima, secondo quanto ricostruito aveva incontrato una sola volta una ragazza contatta da un sito specializzato. In quell’occasione, i complici della giovane avevano scattato alcune foto e immagini che hanno utilizzato poi per ricattare l’uomo, chiedendogli denaro per non mostrare gli scatti ai familiari. Una modalità di azione che non avrebbe riguardato solo il canturino ma anche altre persone, vittime di quella che si sarebbe rivelata come un’organizzazione vera e propria dedita a questi reati.