“A quanti in questi mesi di pandemia hanno abitato sepolcri di solitudine e confusione perché si possa sprigionare per la loro vita il profumo della risurrezione”: con questa dedica, particolarmente significativa in questo delicato momento segnato dall’emergenza sanitaria, si apre il nuovo libro di don Agostino Clerici, “Fuggì via nudo. Dal Getsemani al sepolcro”, pubblicato nella collana “L’essenziale è visibile”.
Nato a Rovellasca, in provincia di Como nel 1959, laureato in Filosofia all’università Cattolica di Milano, giornalista dal 1983 e prete diocesano dal ’91, don Agostino Clerici è stato direttore de “Il Settimanale della diocesi di Como” e dal 2013 è direttore del Centro Studi “Nicolò Rusca”.
Partendo dal Vangelo di Marco, don Agostino apre il suo racconto in prima persona, per bocca del “neaniskos”, il “giovane che le donne, entrate nel sepolcro, videro seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca”. “Un giovane che compie un itinerario sulle orme di Gesù – premette don Agostino – dalla sera del giovedì al mattino della domenica. Un itinerario pieno di domande che trovano una insperata risposta di vita proprio dentro il luogo della morte”. Un messaggio che riguarda tutti e che diventa ancor più significativo in queste settimane di Quaresima. Sulla copertina del libro, il bassorilievo di Clemente Tajana “Ha lasciato il suo lenzuolo nel sepolcro” del 2020.