Al via il “servizio mensa” negli agriturismi durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Lo ha deciso Regione Lombardia che ha reso noto come l’attività potrà essere svolta dalle aziende già titolate alla somministrazione di alimenti e bevande, “in seguito a una preventiva comunicazione al Suap del comune (pertanto senza presentazione di un’ulteriore Scia) e senza necessità di integrazione dei codici ATECO”.
Il commento dell’assessore regionale
“Sono 1.688 – ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Fabio Rolfi – gli agriturismi attivi in Lombardia. Si tratta di uno dei comparti più colpiti dagli effetti economici della pandemia. La Regione nei mesi scorsi ha sburocratizzato il sistema, rendendo strutturale la possibilità di fare servizio di asporto e delivery ed è intervenuta a sostegno della liquidità di queste aziende con 6.500 euro a fondo perduto”.
“Per effettuare il servizio mensa – ha spiegato – sarà necessario stipulare contratti o convenzioni di somministrazione con le ditte e i pasti dovranno essere erogati in via esclusiva ai dipendenti delle stesse”.
Dovranno essere riportati per iscritto, in un apposito elenco, i nominativi dei lavoratori che usufruiscono del servizio. I contratti stipulati con le ditte dovranno essere esibiti alle Forze dell’ordine in caso di controllo, unitamente all’elenco dei nominativi dei dipendenti che usufruiranno del servizio.
Gli agriturismi in Lombardia divisi per provincia
Bergamo: 170
Brescia: 348
Como: 166
Cremona: 72
Lecco: 79
Lodi: 33
Mantova: 236
Milano: 133
Monza e Brianza: 16
Pavia: 224
Sondrio: 121
Varese: 90