Le destre ticinesi ci riprovano: un nuovo tentativo di bloccare i frontalieri.
L’iniziativa, secondo quanto riportato dal quotidiano elvetico Il Corriere del Ticino, porta la firma dei parlamentari dell’Udc Marco Chiesa e Piero Marchesi, che hanno depositato una mozione denominata “Sospensione provvisoria della libera circolazione nel Canton Ticino e nelle regioni più colpite dalla crisi: si applichi l’art. 14 dell’accordo”.
L’iniziativa dell’Udc
In altre parole, si chiede al Consiglio federale – spiega sempre il Corriere del Ticino – di sfruttare il margine di manovra dell’accordo di libera circolazione per ottenere delle eccezioni per le regioni e i Cantoni più colpiti dalla crisi. Al tempo stesso, l’Udc in gran Consiglio chiede di applicare “Prima i nostri”, iniziativa del 2016 dei democentristi per privilegiare i lavoratori svizzeri rispetto agli stranieri.
“Ristabilire proporzioni per evitare catastrofe”
I due parlamentari ticinesi dell’Udc hanno scritto anche una nota sul tema: “Il popolo ticinese soffre sempre di più dell’effetto di sostituzione dei lavoratori residenti con dei frontalieri a basso. Sono oggi 70.000 posti di lavoro che vanno oltre frontiera. Il popolo ha votato – dicono – perciò ha dato il chiaro compito al governo di mettere un freno a questo sviluppo autodistruttivo, ma il nostro Consiglio di Stato è rimasto con le mani in mano. Stiamo chiedendo ai nostri responsabili politici, e addirittura ai due livelli istituzionali, di darsi una mossa e proteggere la popolazione che vive in Ticino e vorrebbe poter lavorare. Bisogna urgentemente ristabilire le giuste proporzioni tra lavoratori/lavoratrici residenti e frontalieri per evitare la catastrofe”.