«A metà aprile scatterà la campagna di massa». Un’informazione, quella data oggi dal direttore sanitario dell’Ats Insubria, Giuseppe Catanoso, attesa e che adesso poggia su certezze maggiori, collegate ovviamente all’arrivo dei vaccini. «A giorni avremo a disposizione molte dosi del siero Moderna da utilizzare per le somministrazioni a domicilio (già individuati i pazienti che ne hanno necessità) e altrettante del vaccino Pfizer per completare il procedimento di immunizzazione degli over 80», spiega Catanoso. «Abbiamo conferma dell’arrivo dei quantitativi necessari a chiudere la fase in corso prima della metà di aprile e poi subito dopo si partirà con il grosso della campagna rivolta alla maggioranza dei cittadini lombardi», spiega ancora il direttore sanitario.
Per quella data, e in certi casi anche prima come per Lariofiere di Erba, saranno inoltre ultimati anche tutti i passaggi necessari per aprire i differenti hub vaccinali presenti sul territorio.
AstraZeneca
Quindi una riflessione su Astrazeneca «Quanto accaduto ha purtroppo avuto effetti negativi, è inutile nasconderlo. Detto questo l’unica via rimane quella dell’immunizzazione perché è l’unica che produce effetti evidenti» spiega ancora Catanoso.
I numeri
Infine i numeri. L’analisi delle curve dice che si avvicina il picco. «La speranza è di vedere segni di discesa dalla prossima settimana» precisa il direttore sanitario dell’Ats. In provincia di Como si sono registrati, tra venerdì 12 marzo e oggi, 2.130 nuovi positivi (erano 1.959 nei 7 giorni precedenti).
Invece per quanto riguarda il parametro di riferimento per la zona rossa, ovvero i 250 casi ogni 100mila abitanti, risulta superiore in tutti gli ambiti territoriali del Comasco. Con una situazione che è sicuramente peggiore nell’Erbese e nel Canturino.