La giunta regionale della Lombardia ha approvato tre delibere (presentate dall’assessore al Welfare Letizia Moratti) che ampliano la possibilità di vaccinazione anti-Covid. I provvedimenti licenziati oggi, in particolare, approvano gli accordi con le strutture sanitarie e sociosanitarie private, con Avis e con le cooperative dei medici di medicina generale per l’attuazione del piano vaccinale Covid-19.
Moratti: “Nuovo tassello”
“Proseguiamo nel solco delle azioni già attivate nelle settimane scorse – commenta Letizia Moratti – che hanno visto l’approvazione del piano vaccinale regionale anti-Covid, dell’individuazione dei centri massivi e l’approvazione del protocollo di intesa con i Medici di medicina generale, con le farmacie e per l’avvio delle vaccinazioni all’interno delle aziende produttive. Siamo molto soddisfatti ogni giorno aggiungiamo dei tasselli fondamentali in questa nostra battaglia contro il Covid, grazie anche al coinvolgimento di più attori. Va poi sottolineato che tutti gli accordi saranno attuati nel rispetto rigoroso delle priorità stabilite dalle indicazioni nazionali e dei criteri del piano vaccinale regionale”.
Strutture sanitarie private
“L’intesa raggiunta con le strutture private accreditate – aggiunge Moratti – consentirà la prosecuzione dell’attività di vaccinazione senza pregiudicare il livello di prestazioni ambulatoriali e, allo stesso tempo, riconoscendo lo sforzo organizzativo delle strutture per l’allestimento dei punti vaccinali”. Complessivamente, le risorse previste nella delibera di Giunta sono pari a 48 milioni nell’ambito degli importi già stanziati in Bilancio.
Cooperative di medici
Anche per le cooperative dei medici di medicina generale viene previsto il riconoscimento delle attività organizzative attraverso l’attribuzione di una quota pari a 4,50 euro per singola somministrazione. Le cooperative, oltre a supportare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, dovranno garantire almeno due linee vaccinali, assicurando l’erogazione complessiva di almeno 150 vaccinazioni al giorno, sei giorni su sette. Per questo accordo, fino a giugno, è previsto uno stanziamento di 8 milioni di euro.
Avis
Con il terzo accordo, Avis mette a disposizione i propri professionisti per la vaccinazione dei donatori e dei familiari in considerazione dell’importanza che la donazione ricopre nell’ambito delle cure. Viene previsto il mero riconoscimento della tariffa di somministrazione pari a 6 euro. All’interno di questo accordo, le singole Avis provinciali e comunali provvederanno a sottoscrivere appositi accordi contrattuali con le Ats di competenza. Il supporto garantito da Avis consisterà nella messa a disposizione del personale amministrativo e sanitario necessario per la copertura e operatività delle postazioni vaccinali.