Continua a far discutere l’elettrificazione della tratta ferroviaria Como-Lecco. La recente novità che ha portato il Tavolo per la Competitività a introdurre quest’opera tra le tre infrastrutture prioritarie del territorio, è solo uno dei tanti capitoli di una storia infinita. La spinta ulteriore data dall’organismo della Camera di Commercio di Como e Lecco che ha sollecitato tutti i soggetti coinvolti, da quelli istituzionali al mondo della politica, a impegnarsi per raggiungere l’obiettivo, si accompagna al lavoro del Comitato dei pendolari della linea, che insieme alle associazioni Utenti del Trasporto Pubblico (Utp-Lombardia) e all’associazione ticinese degli utenti del trasporto pubblico (Astuti), sono tornati a far sentire la loro voce per ribadire l’utilità dell’operazione. E lo hanno voluto fare con ulteriore forza dopo le recenti critiche, comparse sul Corriere di Como, da parte di chi ha apertamente sottolineato la presunta inutilità dell’opera.
«Con il progetto di elettrificazione è stato anche chiesto un miglioramento dell’infrastruttura, a partire dall’accessibilità delle stazioni e al miglioramento della circolazione ferroviaria – si legge nel comunicato – Non è vero che l’elettrificazione favorirebbe solo il traffico merci. Innanzitutto, tutte le fabbriche che erano raccordate alla linea Como-Lecco non hanno più il raccordo oppure sono chiuse (come la cementeria di Merone) e, nel caso in cui qualcuno ipotizzi treni diretti allo scalo di Lecco Maggianico, occorre sottolineare che i treni merci dalla Svizzera per Lecco Maggianico oggi percorrono già l’itinerario migliore, cioè via Seregno-Carnate, passando dalla galleria del Monte Olimpino 2 (saltando quindi Como)».
Infine era stata anche avanzata l’ipotesi di utilizzare treni bimodali o a idrogeno «ma ciò non è compatibile con l’estensione dei servizi di Tilo SA (Ticino-Lombardia) esistenti». In conclusione «l’interesse degli utenti – scrivono – non è avere il servizio di oggi (un treno ogni ora con buchi di 5 ore al mattino e con rotture di carico a Como, Merone e Molteno), effettuato con treni “moderni” o “più belli” o “più ecologici”, ma è quello di avere un servizio diretto, veloce e frequente da Erba e Lecco a tutto il Canton Ticino».