“Non sappiamo cosa sia realmente accaduto all’interno della casa di riposo di via Varesina a Rebbio”. Così il presidente della Fondazione Ca’ d’Industria Como, l’avvocato Gianmarco Beccalli, durante la commissione consiliare III a Palazzo Cernezzi che si è riunita per fare il punto su quanto accaduto all’interno della struttura, che nel mese di gennaio è stata alle prese con il più grave focolaio della seconda ondata della pandemia.
Il focolaio in via Varesina
Il contagio era esploso i primi giorni del nuovo anno e si era rapidamente diffuso tra ospiti e personale della struttura. “Il 28 dicembre non erano presenti casi positivi né tra gli ospiti né tra gli operatori – ha spiegato Beccalli che oltre alla struttura di Rebbio gestisce anche le Rsa di via Brambilla e “Le Camelie” di via Bignanico – Poi il 2 gennaio le prime febbri, viene avviato uno screening con tampone rapido e si rilevano 26 ospiti postivi”. Due giorni dopo si procede con i tamponi molecolari a tutti gli ospiti della struttura e questa volta il risultato è allarmante: oltre 50 ospiti positivi. Fino a quando l’8 gennaio oltre il 90% degli ospiti della struttura risulta positivo e circa la metà degli operatori sanitari: nel totale saranno 50 gli anziani deceduti, di cui 6 non per Covid, 11 in ospedale e 33 in struttura. Nella struttura di via Bignanico sono stati 46 i decessi in più nel 2020 rispetto al 2019.
L’impatto economico e finanziario
Gli effetti del Covid hanno avuto un impatto pesantissimo sull’economia delle strutture.
“Al 30 novembre – ha detto il presidente – la perdita complessiva era di un milione di euro. Stiamo cercando di trovare un modo per andare avanti, per sostenere questa struttura per altri anni”. A questo si aggiunge una carenza nel personale: in via Brambilla sono occupati 93 posti su 113 disponibili, in via Varesina 65 su 128, alle Camelie 95 su 120.
Intanto nelle strutture della Ca’ d’Industria sono state avviate le vaccinazioni. “La speranza è rialzarci – conclude Beccalli – quello che è accaduto è una croce che ci portiamo dentro”