Non sembra voler abbandonare il Lago di Como: la nutria avvistata tempo fa nei pressi dell’hangar è ancora in città, come dimostrano i video e le foto che continuano ad arrivare in redazione. “Non si tratta del primo esemplare segnalato in zona – aveva già spiegato nei giorni scorsi Marco Testa, comandante della polizia provinciale di Como, che comprende anche la vigilanza ittico-venatoria – Le nutrie provengono dal bacino di Lecco e quelle che risalgono la sponda occidentale possono arrivare fino a Como”.
Le nutrie scavando minano la tenuta del terreno
Questi animali possono causare danni alle sponde perché hanno l’istinto di scavare e si riproducono in tana. In alcuni casi hanno provocato anche dei crolli: “Il problema, prima assente sul territorio – spiega Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco-, sta iniziando a investire areali sempre più consistenti, soprattutto nell’alta Brianza lecchese ed è quindi opportuno correre ai ripari. Di recente, il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti ha proposto di istituire un tavolo tra gli assessorati interessati (Ambiente, Welfare, Agricoltura) e i rappresentanti degli agricoltori, un proposito che condividiamo”. In agricoltura infatti i danni provocati da questi animali sono molteplici. Oltre a distruggere le coltivazioni, scavando lungo l’argine creano dei veri e propri tunnel che minano la tenuta del terreno”.
Trezzi: “Serve un piano di intervento”
“Non si tratta solo di una questione agricola”, continua Trezzi: “Purtroppo siamo di fronte a un problema che riguarda anche la salute pubblica, la tutela ambientale e la tenuta idraulica. Un proliferare delle nutrie sul territorio lariano sarebbe deleterio: serve quindi un piano di intervento incisivo, con nuove risorse da mettere in campo anche a livello nazionale, per tutelare la nostra agricoltura e il nostro agroalimentare, una filiera centrale per il Paese come ha dimostrato anche l’emergenza coronavirus”.